I fondi avvoltoio prosperano sulla miseria speculando sull’indebitamento degli individui

Eric Toussaint – Grazie alla campagna internazionale lanciata dal CADTM è ben nota l’azione nefasta dei fondi avvoltoio riguardo ai debiti sovrani: comprano titoli di debito sovrano a prezzo di saldo (dal 5 al 20% del valore iniziale) prima di ricorrere ai tribunali per recuperare il valore massimo del debito.

Lo stesso tipo di attività è in piena espansione nell’ambito dei debiti familiari. E’ d’obbligo segnalare il fatto che le potenzialità sono enormi, e che in Europa già ora il volume di crediti privati il cui pagamento è sospeso arriva a mille miliardi di euro (1.000.000.000.000. euro). (1) A causa dell’impoverimento delle classi popolari, il volume di questo mancato rimborso di debiti familiari aumenterà inevitabilmente.

La tecnica operativa dei fondi avvoltoio nell’ambito dei debiti privati è semplice. Comprano pacchetti di debiti non rimborsati, specialmente dalle banche, dalle società (2) di telefonia mobile, di credito immobiliare , o da fornitori di energia a singoli.

In generale questi fondi avvoltoio acquistano i debiti inevasi al 10% del loro valore, e grazie ad un approccio diretto con le persone indebitate, o anche tramite procedimenti giudiziari, riescono a recuperare dal 20 al 30% del valore iniziale del debito.

Sembra che in Europa le società finanziarie specializzate in questo tipo di attività da avvoltoi si siano sviluppate attivamente dapprima in Scandinavia, in seguito alla crisi bancaria degli anni 80-90. Parliamo della società svedese Intrum e di Aktiv Kapital (una filiale del gruppo statunitense PRA).

Secondo uno studio pubblicato dalla banca Morgan Stanley, il volume totale di pacchetti di debiti insoluti in possesso delle sette principali società finanziarie specializzate nel recupero dei debiti familiari in Europa è raddoppiato tra il 2014 e il 2017, passando da circa 4.000 milioni di lire sterline a poco più di 8.000 milioni (Financial Times,23 novembre 2017). Nel 2016, Intrum ha realizzato utili per 197 milioni di dollari. Cabot, una società inglese, 155 milioni di dollari; Arrow, pure inglese, 118 milioni; Hoist, inglese, 93 milioni; Kruk, una società polacca, ha guadagnato 91 milioni di dollari. Sulla pagina web di Arrow si può leggere che 4 milioni di famiglie in Gran Bretagna si trovano a non poter ripagare i loro debiti.

Mappa dei debiti non pagati in percentuale dell’ammontare totale dei crediti concessi dalle banche nell’Unione Europea al 30 settembre 2015

Ad ottobre 2017 Intrum ha acquistato un pacchetto di debiti greci non rimborsati per un ammontare di 40 milioni di euro. Ma probabilmente aveva pagato solo 1 milione e 200.000 euro per questa acquisizione, vale a dire solo il 3% del valore nominale. Secondo il direttore di Intrum Mikael Ericsson, il mercato greco dei debiti familiari insoluti offre un potenziale straordinario di espansione, considerato che nel 2017 circa il 50% dei debiti resta in sospensione di pagamento.(3) E’ l’equivalente, affermano, del mercato costituito dall’Europa centrale e dell’est.

Con l’aumento della concorrenza tra i fondi avvoltoio, il rendimento cala. Mentre negli ultimi 5 anni un “investimento” di un milione di euro nell’acquisto di debiti non pagati consentiva un profitto di 3 milioni, nel 2017 i fondi avvoltoio hanno realizzato tra il milione e 800.00 e 2 milioni.

Ci sono altri fondi avvoltoio attivi nell’acquisizione di questi debiti, come il tristemente famoso Elliot, di cui è titolare Paul Singer. Elliot ha acquistato da due banche spagnole, Banco Popular (acquisito dalla banca Santander a maggio del 2017), e da Bankia, due pacchetti di debiti insoluti (si veda Fatima Martìn, “ I fondi avvoltoio si nutrono delle basi della vita: casa, pane e luce”).

Il gruppo statunitense Blackstone è parimenti divenuto molto attivo in Spagna (si veda, in spagnolo: Fatima Martìn, “ L’avvoltoio familiare globale: dagli affitti protetti di Madrid ai narcoappartamenti di Barcellona”). Blackstone dispone di attività molto diversificate: all’inizio si specializza nella concessione di crediti a rischio a microimprese e a PYMES. Per questo scopo, Blackstone si è dotato di un settore speciale di sviluppo di questo tipo di attività: GSO. Questo settore propone contratti di debiti semplificati, molto più rischiosi e a maggior ricavo, il che permette di attirare piccole e medie imprese (PYMES) che non hanno accesso ai normali crediti bancari.

D’altro canto, GSO attrae ugualmente gli investitori in cerca del massimo rendimento, in particolare i fondi pensione. A questi propone di fornire un anticipo di fondi per prestarlo alle microimprese private e a quelle del PYMES. In qualche modo il Financial Times fa suonare il campanello d’allarme nella sua edizione del 17 novembre 2017, con l’annuncio che i fondi pensione espongono i risparmi dei loro membri a grandi rischi, a causa dell’investimento in prodotti creati da GSO. /4/ Di conseguenza, Blackstone si configura come uno strozzino, che attrae i fondi pensione alla ricerca di rendimenti alti, e finalizza il ciclo comprando il portafoglio dei debiti insoluti.

Quando la bolla immobiliare è scoppiata in Giappone (anni ’90), negli Stati Uniti (2006-2007), in Irlanda e in Islanda (2008), in Spagna (2009) decine di milioni di famiglie delle classi popolari si sono trovate esposte alla sospensione del pagamento e hanno cominciato ad essere vittime di sfratti collettivi. Negli Stati Uniti a partire dal 2016 14 milioni di famiglie sono state espropriate delle proprie case dalle banche. In Spagna la stessa sorte è toccata a 300.000 famiglie. In un contesto nel quale il salario reale si abbassa, la disoccupazione è altissima e le condizioni di prestito sono illecite, questi debiti provocano effetti catastrofici per una parte crescente delle classi popolari. Nel dettaglio, questa percentuale di popolazione deve acquistare a credito ciò che serve per il consumo corrente, perché i suoi normali introiti non bastano a pagare i costi del vitto, della casa, del vestiario, del riscaldamento, dell’elettricità, delle spese sanitarie e della scuola. Ci sono imprese che si specializzano nella vendita a credito per i settori fragili della popolazione. A volte, questi prestiti partono da un interesse zero, al fine di attirare i clienti, ma i tipi di interesse aumentano rapidamente se si verificano ritardi nel pagamento, e comincia l’inseguimento.

Ancora una volta, assistiamo ad un massiccio fenomeno di esproprio brutale nei paesi del Nord. I debiti privati svolgono un ruolo chiave. Negli Stati Uniti, la giustizia ha calcolato non meno di 500.000 casi di contratti immobiliari abusivi e fraudolenti, ma la cifra reale è indubbiamente molto più alta.

In Spagna la legge utilizzata dai banchieri per espropriare le famiglie delle loro case risale all’epoca del dittatore Franco. In Grecia, nell’ambito del terzo memorandum accettato dal governo Tsipras nel 2015, le banche cominciano ad aver mano libera per sfrattare le famiglie che non riescono a pagare i debiti ipotecari.

La nuova crisi internazionale iniziata nel 2007 ha svelato il comportamento fraudolento delle banche. In conseguenza del numero enorme di sfratti verificatisi negli Stati Uniti, in Spagna ed in altri paesi, cresce di volta in volta il numero di persone che mettono in discussione questi debiti. E ciò si verifica anche in paesi dove l’idea di mettere i discussione un debito era impensabile. Ada Colau, sindaco di Barcellona dal 2015, ha raccolto intorno alla sua persona un notevole appoggio popolare per la sua attiva partecipazione alla piattaforma contro gli sfratti, eseguiti dalle banche nei confronti di famiglie impossibilitate a continuare il pagamento dei loro debiti. Alcuni anni prima sarebbe stato inimmaginabile che una donna o un uomo fossero eletti a cariche importanti dopo aver organizzato occupazioni illegali di banche, per difendere le famiglie che non potevano continuare a pagare i debiti.

In tutto il mondo i movimenti sociali e il CADTM mettono in discussione il pagamento dei debiti privati illegittimi, che siano ipotecari o di studio, che siano richiesti da grandi banche private, agenzie di acquisto di debiti, da fondi avvoltoio o da agenzie di microcredito.

Tradotto da Marcella Stumpo

Articolo per la prima volta apparso su: http://www.cadtm.org/Les-fonds-vautours-prosperent-sur

NOTE

/1/ 1000 miliardi di euro di debiti in sospensione di pagamento (noto anche con la sigla inglese NPL, Non performing loans). Secondo l’ Autorità Bancaria Europea, questa cifra rappresenta il 5% del totale di tutti i crediti concessi dalle banche dell’Unione Europea.

/2/ Le banche subiscono pressioni dalle autorità di controllo e dalla BCE perché si liberino dei debiti insoluti (NPLs) rivendendoli a prezzi di saldo a terzi, come i fondi avvoltoio.

/3/ Sui motivi di questa altissima quantità in Grecia, si veda Eric Toussaint, “Grecia: le banche all’origine della crisi”, pubblicato l’11 gennaio 2017

/4/ Financial Times,”Blackston offre prestiti finanziari “cove-lite”, 17 novembre 2017

L’autore

Eric Toussaint

È uno specialista di storia e politica. Ha completato il dottorato alle università di Parigi VIII e Liegi; è il portavoce del CADTM International, ed è membro del Consilgio Scientifico di Attac France. E’ autore di Bankocracy (2015), The Life and Crimes of an Exemplary Man (2014), Glance in the Rear View Mirror. Neoliberal Ideology from its Origins to the Present, Haymarket Books, Chicago, 2012 (vedi qui).

Per la bibliografia vedere http://en.wikipedia.org/wiki/%C3%89ric Toussaint.

E’ coautore di World Debt Figures 2015, con Pierre Gottiniaux, Daniel Munevar e Antonio Sanabria; e di Debt, the IMF and the World Bank: Sixty Questions, Sixty Answers, Monthly Review Books, New York, 2010, con Damien Millet. Con Daniel Millet ha anche pubblicato nel 2012 il libro AAA, Audit, Annulation, Autre politique, Le Seuil, Paris.

Ha coordinato i lavori della Commissione per la verità sul debito, istituita dalla Presidente del Parlamento greco. Questa commissione ha lavorato da aprile a ottobre 2015, con il patronato del Parlamento. Il nuovo presidente del Parlamento greco annunciò il suo scioglimento il suo scioglimento il 12 novembre 2015. Malgrado lui, la commissione ha proseguito i suoi lavori e si è costituita legalmente come associazione senza scopo di lucro.