Report approfondimento su Cassa Depositi e Prestiti “I Comuni e la finanza locale tra patto di stabilità e Cdp”

Riportiamo i report della giornata di approfondimento su Cassa Depositit e Prestiti, svolta il 1 febbraio 2014 a Roma.
La giornata si è svolta soprattutto in 3 tavoli di lavoro.
Nella plenaria conclusiva, oltre al resoconto del lavoro svolto nei tavoli, si è deciso di realizzare un Convegno pubblico nazionale su Cdp per il prossimo 29 marzo a Roma.
Al fine di costruire quell’appuntamento, si è deciso di proseguire l’approfondimento dei temi trattati, mantenendo viva l’attività dei tavoli.
Una prima tappa di qiesto percorso sarà l’assemblea nazionale del Forum italiano dei movimenti per l’acqua dell’1 – 2 marzo a Roma, che prevede al proprio interno spazi di discussione e di proposta di azione sul tema “acqua, beni comuni e finanza”.
Di seguito il report del primo tavolo.

 

Report Tavolo 1 “ I Comuni e la finanza locale tra patto di stabilità e Cdp”

 

Al tavolo hanno partecipato 19 persone. Per motivi legati al maltempo, alcuni amministratori di enti locali del Lazio, che avevano annunciato la propria presenza, non hanno potuto raggiungere il luogo del seminario.

 

Il tavolo di lavoro aveva lo scopo di analizzare la situazione attuale della finanza locale e del ruolo degli enti locali dentro la crisi, che vede, da una parte, il patto di stabilità ridurre drasticamente la loro funzione sociale e dall’altra Cdp come braccio operativo e finanziario per tutti i processi di spoliazione dei beni comuni territoriali.

 

La discussione, ricca e articolata, ha condiviso i seguenti punti di analisi :

 

  1. gli enti locali sono, e sempre più saranno, al centro dello scontro sociale dentro la crisi;
  2. questo è dovuto alle mire che i mercati finanziari hanno indirizzato sul “tesoretto” in mano agli enti locali e composto da : territorio, patrimonio pubblico, servizi pubblici locali;
  3. lo strumento principe della messa all’angolo degli enti locali e della “costrizione” degli stessi ad aderire ai processi di spoliazione dei beni comuni, è rappresentato innanzitutto dal patto di stabilità interno, che dopo aver drasticamente ridotto l’occupazione e le capacità di investimento dei Comuni, oggi e nel prossimo periodo intaccherà lo stesso funzionamento ordinario degli enti locali;
  4. alle misure del patto di stabilità, si aggiungono il fiscal compact, con la relativa costituzionalizzazione del pareggio di bilancio, e le misure previste da una spendine review, completamente declinata dall’alto;
  5. Cassa Depositi e Prestiti, dopo essere stata per oltre 140 anni il supporto finanziario a tassi agevolati degli investimenti degli enti locali, è oggi il braccio finanziario al servizio della spoliazione dei beni comuni degli enti locali;
  6. in particolare, agisce sulla valorizzazione immobiliare e finanziaria del territorio attraverso il finanziamento di molte grandi opere, in particolare autostradali; agisce sul patrimonio pubblico, favorendone la svendita con il Fondo Investimenti per le Valorizzazioni, ed interviene sulle grandi fusioni delle multiutilty dei servizi pubblici locali, attraverso il Fondo Strategico Italiano.

 

La riflessione ha di conseguenza proposto le seguenti riflessioni politiche :

 

  1. la sudditanza alle politiche monetariste e all’austerità neoliberale attraversa tutte le forze politiche e la gran parte delle amministrazioni comunali;
  2. un’inversione di rotta diviene possibile solo a partire dall’attivazione sociale, a partire dall’informazione e sensibilizzazione delle persone sulla necessità di una riappropriazione sociale della ricchezza prodotta e di una finanza al servizio della società;
  3. l’apertura di conflitti reticolari e territoriali sulla difesa del territorio, per un riutilizzo sociale del patrimonio pubblico e per la riappropriazione sociale dei beni comuni e dei servizi pubblici, divengono fondamentali per allargare il conflitto sulla democrazia di prossimità e sulla riappropriazione e socializzazione di Cdp;
  4. la relazione di questa campagna con i partiti e le istituzioni locali dev’essere dialettica, ovvero, a partire dalla propria autonomia politica e sociale, capace di aprire contraddizioni dentro gli enti locali, per costringerli a scegliere di essere i primi rappresentanti della comunità locale di riferimento e non più gli ultimi terminali delle politiche di austerità.

 

Dal punto di vista delle proposte operative, il tavolo ha condiviso le seguenti proposte :

 

  1. l’apertura di vertenze “sistemiche” a livello territoriale, per collegare la difesa e la riappropriazione dei beni comuni con la necessità di intervenire collettivamente sugli strumenti di finanza locale e di gestione partecipativa delle risorse;
  2. una prima rivendicazione collettiva diviene quella di trasparenza totale dei bilanci, degli investimenti e delle modalità di finanziamento degli enti locali, attraverso indagini indipendenti che coinvolgano cittadini e lavoratori dell’ente locale;
  3. una seconda rivendicazione collettiva è quella dell’apertura di una campagna, territoriale e nazionale, per la radicale revisione del patto di stabilità (escludendone tutti gli investimenti relativi ai beni comuni e al welfare locale) e per la trasformazione di Cdp in ente pubblico, territorialmente decentrato e partecipativo, al servizio degli investimenti delle comunità locali; a questo proposito si è deciso di estendere in tutto il territorio nazionale la delibera già pronta contro il patto di stabilità e per una diversa Cdp, privilegiandone la presentazione attraverso la forma dell’iniziativa popolare, con la raccolta di firme fra i cittadini;
  4. una terza rivendicazione collettiva è quella che prevede il coinvolgimento dei lavoratori e dei cittadini utenti dei servizi pubblici locali per la costruzione di una spendine review partecipativa e dal basso, che restituisca dignità al lavoro pubblico e qualità ai servizi erogati;

 

La discussione ha infine affrontato la questione della comunicazione, ritenuta fondamentale per rendere il più semplice possibile la comprensione della campagna, diversificando gli strumenti a seconda degli attori da coinvolgere (cittadinanza, lavoratori, amministratori etc.).

 

Il tavolo ha infine approvato l’idea di arrivare entro marzo ad un Convegno Nazionale pubblico su Cdp, dentro il quale sedimentare e approfondire i contenuti oggi affrontati e lanciare operativamente le proposte di attivazione sociale.

 

Il tavolo ha infine deciso di proporre alla successiva plenaria di scandire il tempo della campagna su Cdp anche con giornate nazionali di mobilitazione in tutti i territori, prevedendo una tre giorni a fine febbraio sulla socializzazione di Cdp.