La politica al servizio della finanza?
di Comitato torinese per una nuova finanza pubblica e sociale– Prima Chiamparino alla Fondazione Sanpaolo, ora Fassino e Saitta alla Cassa Depositi e Prestiti. Al sindaco e al presidente della Provincia chiediamo di non prestarsi a rompere quello che è ormai rimasto l’ultimo grande salvadanaio del nostro paese
Apprendiamo della nomina di Piero Fassino nel Consiglio di Amministrazione della Cassa Depositi e Prestiti, sindaco del Comune più indebitato d‘Italia e Presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, Fassino dovrebbe conoscere bene le conseguenze della feroce politica di austerità imposta dalla Troika alla Grecia prima e ora all’Italia. Una politica che non risparmia la Cassa Depositi e Prestiti: sia con le sciagurate nomine berlusconiane dei suoi vertici sia con la sua progressiva soggezione alla finanza speculativa e predatrice. Il Fondo F2i, finanziato da CDP e gestito da Gamberale, ha già messo piede anche nella nostra realtà per privatizzare con i nostri soldi i servizi pubblici locali.
La nomina di Fassino si accompagna a quella di Antonio Saitta Presidente della Provincia di Torino e dell’ Unione Province Italiane,
Nomine avvenute in concomitanza con l’avvio della campagna nazionale promossa dal Forum per una nuova finanza pubblica e sociale per ripristinare la natura pubblica della Cassa Depositi e Prestiti.
Ai due torinesi al vertice della CDP chiediamo di non prestarsi a rompere quello che è ormai rimasto l’ultimo grande salvadanaio del nostro paese, con i suoi 230 miliardi di euro che 12 milioni di famiglie italiane hanno affidato alle Poste e che la CDP deve gestire tutelando il risparmio e favorendo lo sviluppo economico e sociale dei nostri territori
Invitiamo caldamente Piero Fassino, sindaco della Città in cui nacque la CDP voluta da Cavour, e Antonio Saitta ad impegnarsi nel nuovo incarico per restituire la CDP alle sue finalità originarie , di ente di diritto pubblico che non opera sul libero mercato ma raccoglie il risparmio popolare , lo remunera con un interesse moderato e lo destina a finanziare a lungo termine e tassi agevolati le opere e i servizi pubblici locali che garantiscono i diritti di cittadinanza e la coesione sociale.
Ma se la politica si mette al servizio della finanza, i soliti piagnistei sul debito altro non sarebbero che lacrime di coccodrillo.
Cogliamo l’occasione per estendere ad entrambi l’invito a partecipare al Convegno “Riprendiamoci la Cassa” che si terrà venerdì prossimo 6 dicembre alle ore 20,45 al Centro d’ Incontro – Corso Belgio 91 – Torino
Fonte: http://www.lospiffero.com/ballatoio/politica-al-servizio-della-finanza-1172.html