Il debito ai tempo del COVID
Next Generation Eu e nuovi assetti europei: cosa succede e quali sono le alternative. Scarica il dossier di CADTM Italia.
Come sta cambiando la Ue in merito a debito, finanza, democrazia: scarica il dossier di CADTM Italia:
👉 https://italia.cadtm.org/wp-content/uploads/2021/07/IL-DEBITO-AI-TEMPI-DEL-COVID-30.06.2021-HD.pdf
Come è cambiato il debito al tempo del covid: Nel 2020 si è assistito ad un’inversione di tendenza: dalla politica di austerità alla necessità della spesa per sostenere l’economia. Dal 1992 in poi l’Italia ha contenuto la spesa a favore dei cittadini per risparmiare soldi da destinare agli interessi con l’apice dei sacrifici fra 2011-2017; nonostante i sacrifici il debito ha continuato ad aumentare. Nella fase della austerità più forte, in cui Portogallo, Irlanda, Grecia, Italia, Spagna hanno visto peggiorare drammaticamente la loro condizione, sotto la sferza delle istituzioni comunitarie, in specie il “laboratorio” ellenico. Ma non si è vista una crescita robusta.
La crisi covid ha portato rispetto a tale impostazione oramai imbarazzante e screditata, un cambio di direzione di marcia senza bisogno di lasciarsi andare a sconfessioni ideologiche. La parola d’ordine è spendere per salvare l’economia. Gli ultimi strumenti approvati del Next Generation EU apre una nuova fase con molte incognite.
Trattati UE: mercato vs democrazia: La istituzione della Ue è il culmine di un processo di spinta a conformare l’intera società alla logica di mercato, privatizzando molti settori e creando una cornice regolativa per garantire la concorrenza. Per questo è stata creata una zona integrata a livello finanziario con unica moneta e libera circolazione dei capitali. Ciò comporta un controllo delle finanze pubbliche degli Stati sempre più stringenti, sacrificando le istanze sociali. Via via gli strumenti di disciplina fiscale si sono irrobustiti, e le loro crescenti richieste di riforme antisociali sono una minaccia diretta alle democrazie e ai modelli di welfare più generosi.
Il next generation eu: risposta alla crisi covid: a fronte dello sforzo finanziario degli Stati per sostenere cittadini e imprese nella crisi pandemica, roventi negoziazioni nelle istituzioni comunitarie hanno alla fine generato il Next Generation Eu (NGEu), costituito da un insieme di strumenti diversi. Si tratta di meccanismi di finanziamento degli Stati ricorrendo a prestiti presso il mercato dei capitali privati a nome della Commissione, che a sua volta in parte li presta a sua volta ai beneficiari, in parte li fornisce come sovvenzioni. La restituzione è prevista in parte quali debiti a lunga scadenza, in parte come contributi al bilancio comune Ue. Tale modalità di finanziamento ricalca gli stessi meccanismi di finanziarizzazione, comportando gli stessi danni e rischi generati da simili processi nell’economia dominante. Ed i tempi di erogazione effettiva paiono lenti e complicati. Al di là dei benefici effettivi e dell’effettivo saldo fra “dare” e “avere” per ogni singolo paese, lo strumento comporta ulteriori controlli sulla politica economica degli Stati in grado di spingerla verso ulteriori ondate di liberismo, le famose “riforme strutturali” in chiave neoliberista.
MES, ovvero la spada di Damocle: il MES, Meccanismo Europeo di Stabilità, è una istituzione creata durante la Crisi dei debiti sovrani del 2010-13, per finanziare i paesi in crisi ed in tal modo tutelare la stabilità finanziaria dell’eurozona. Ma se il tuo aiuto da un lato è stato solo funzionale a banche e investitori, dall’altro ha comportato riforme di austerità estremamente dolorose per la popolazione civile, in particolare per la Grecia, diventata terra di conquista delle forze neoliberiste. In fase Covid il MES è stato “riciclato” come finanziatore per i paesi che hanno sofferto maggiormente della pandemia con una quota assai limitata di fondi che però aprirebbero la porta a forme di vigilanza e magari di riforme neoliberiste.
Una questione di democrazia: le istituzioni comunitarie hanno già spinto i paesi dell’Unione molto sulla strada del libero mercato, con una rete di norme e regole funzionali ai desideri dell’oligarchia: potenziare competizione, concorrenza, profitti, in modo del tutto opposto alle istanze democratiche e popolari. Gli strumenti di supporto del Next Generation Eu per l’emergenza Covid paiono interni a questa logica persino rafforzandola, ferendo quei principi di democrazia che richiedono un deciso impegno alla mobilitazione dal basso per essere conservati e riaffermati.
Le alternative: anziché fare affidamento su risposte calate dall’alto è possibile riferirsi a degli obiettivi e proposte elaborate in maniera orizzontale e partecipata per uscire dalle logica dominanti cementate dai vincoli finanziari Ue, per controllare i capitali e ridare un ruolo direttivo alle istanze pubbliche, per redistribuire la ricchezza e gestire il debito statale in conformità con principi di giustizia e equità del bene comune.