Eric Toussaint in Italia
Il sistema-debito ed i suoi oppositori
Se il tema del debito ha visto un’esplosione mediatica nel 2011-13, oggi qualcosa di quel tema ritorna. Il contesto di qualche anno fa vedeva infatti un governo screditato ed indebolito di centro-destra sostituito da un esecutivo chiaramente ossequiente verso le banche del complesso di potere franco -tedesco (con un programma potentemente mutuato dalle note del banchiere Passera prima ancora che vi fosse l’avvicendamento governativo). Negli anni successivi il debito pubblico è stato meno sotto i riflettori dei media ma il motore invisibile di tutti gli aggiustamenti della governance della UE, e torna alla ribalta con la temuta procedura di infrazione per deficit eccessivo che potrebbe colpire l’Italia.
È quindi un respiro di aria fresca la presentazione del libro di Eric Toussaint, portavoce del CADTM sul tema. Il testo, con prefazione di Marco Bersani e traduzione di Daniele De Lellis e meritoriamente pubblicato per le Edizioni Bordeaux è stato presentato nei giorni 18-20 giugno a Roma, Castellaneta (Marina di Taranto) e Parma con buon successo di pubblico e molto interesse di attivisti e militanti. Il 21 a Milano Skytg24 ha inoltre intervistato l’autore è trasmesso in diretta alle 9:40.
Nei suoi interventi Eric Toussaint ha riassunto i temi affrontati nel testo, che non si rinchiude in una dimensione di stretta contingenza storica, ma abbraccia un orizzonte ampio sul piano temporale. Mostrando come le modalità di indebitamento degli Stati (quello che oramai viene chiamato “debito sovrano”) siano funzionali a forme di dominazione geopolitica negli ultimi due secoli. Si capisce quindi in che senso il titolo del testo, il Sistema, alluda non a meri fenomeni finanziari o economici, ma ad un complesso di elementi politici generali capaci di conculcare diritti e democrazia.
Gli episodi storici che vengono ripercorsi sono relativi da un lato alla instaurazione di tale “sistema”, da parte delle banche internazionali e dalla componente di oligarchia ad esse alleata, ma dall’altro anche alle lotte popolari contro di esse. In riferimento a queste ultime, Toussaint afferma scherzosamente che la storia della caccia rifletterà sempre il punto di vista dei cacciatori, perché sono essi a scriverla, mentre non sapremo mai la prospettiva degli animali preda di tali pratiche; similmente le ricostruzioni storiche sul debito sovrano riflettono la prospettiva dei creditori, cioè delle grandi banche e dei poteri economici dominanti, che trovano prudente espungere dalla storia le battaglie popolari che sono state intraprese con successo. In effetti alcuni episodi saranno praticamente sconosciuti anche a lettori di rango universitario degli studi storici.
Nel primo capitolo con una introduzione generale sull’argomento si sviluppa il ragionamento di come la storia del debito degli Stati si intrecci con le ricorrenti crisi che molti autori ritengono connaturate all’economia capitalistica. Nel secondo si mostra invece come il debito degli Stati latinoamericani nel 1800 di recente indipendenza sia stato il vettore di una nuova dominazione estera. Il terzo è dedicato in particolare alla storia del Messico ottocentesco. I due capitoli successivi sono dedicati alla Grecia nei suoi sviluppi storici anteriori alla recente crisi dei debiti sovrani, e mostra come le sinistre istituzioni della Troika attuale rispecchino nella ferrea volontà di dominio quanto nella untuosa ipocrisia delle loro esternazioni le precedenti potenze imperialiste. I due capitoli successivi riguardano la storia di Egitto e della Tunisia, mostrando come la colonizzazione di tali paesi da parte delle potenze europee sia stata mossa dalle rispettive vicende di indebitamento, causando un contesto di oppressione la cui eredità è ben viva oggi. L’ottava sezione è dedicata alla dottrina del “debito odioso” e al giurista che vi si è dedicato, la curiosa figura di russo conservatore Alexandre Nahum Sack che, a fronte della decisione del governo dei bolscevichi di ripudiare il debito russo, si dedicò alla ricerca dei presupposti giuridici del rispetto degli impegni contratti dagli Stati verso i loro creditori, ma si trovò a circoscriverne la legittimità in ragione del benessere delle medesime popolazioni, stabilendo una possibile base per il ripudio del debito
La sezione successiva si apre con una discussione sulla nozione di “debito odioso”, che secondo alcuni sarebbe applicabile solo alle situazioni di carattere dittatoriale e apertamente non democratico. Lo stesso CADTM in passato aveva ritenuto che fosse la posizione di Sack, ma lui non la pensa così, e a maggior ragione si possono stabilire dei criteri di odiosità per i debiti degli Stati applicandoli anche a paesi come Italia e Francia. I capitoli finali mostrano diversi esempi concreti di ripudio di debiti sovrani: Portogallo, quattro stati degli USA (Arkansas, Mississippi, Florida, Michigan), Perù, Costa Rica, Messico, Unione Sovietica. Riguardo in particolare alle negoziazioni relative a quest’ultima si può osservare che l’ampiezza dello sguardo su questo mondo di negoziazioni su prestiti, obbligazioni e titoli, entità poco conosciute se non nella cronaca giornaliera, porta il lettore ad un panorama quasi sconosciuto; anche lettori abbastanza ferrati nella recente storia europea potranno avere l’impressione di essere di fronte alla storia di zone extraeuropee come Indonesia e Africa subsahariana anziché alla familiare storia del vecchio continente.
La partecipazione alle presentazioni e l’interesse suscitato mostrano che Il Sistema non è un libro di storia, sebbene la materia trattata possa collocarlo in questa categoria. O non è solo questo, bensì un contributo che dá basi concettuali e riferimenti storici-giuridici per capire la direzione presa dalle nostre società e una direzione per mutarle, per tutti gli attivisti ed i cittadini che vogliano sottrarre il nostro futuro alla triste rassegnazione di oppressione e privazioni.