CATANIA, OLTRE IL 19O#: CONTESTATA CASSA DEPOSITI E PRESTITI

arton914-b5d02Sarebbe stato un qualunque e triste consesso di burocrati, costato molto alla collettività, pieno di gadget e privo di senso, quello di oggi a Catania, se non fosse stato per la contestazione organizzata dai compagni del Centro Sociale Officina Rebelde e della aggregazione cittadina Catania Bene Comune, che hanno presidiato la locale tappa del tour di Cassa Depositi e Prestiti. Una ventina di militanti ha esposto davanti alla location del convegno, peraltro poco seguito anche dagli amministratori locali, uno striscione che recitava: “La Crisi arricchisce gli strozzini, Scassa La cassa, Case, asili per i bambini”. Chiarissimo il riferimento alla battaglia fatta da Catania Bene Comune e dal Comitato spontaneo delle mamme contro la chiusura degli asili e la esternizzalizzazione con relativo aumento rette a partire da dicembre, prevista dalla giunta Bianco. Una conseguenza, anche questa, del piano di rientro del debito del Comune di Catania, e quindi una scelta necessitata a livello locale dalle politiche nazionali di Austerity di cui la Cassa è protagonista. Politiche che suscitano oramai molti dubbi e non solo tra i militanti anticrisi ed antiausterity, prova evidente ne sia il fatto che alcuni amministratori locali presenti al convegno quel giorno, letto il volantino distribuito davanti all’ingresso, si sono dichiarati d’accordo con le ragioni dei contestatori!

Di seguito l’articolo sull’iniziativa pubblicato da “Catania Pubblica”:

Catania Bene Comune e l’Associazione Officina Rebelde questa mattina erano presenti all’incontro di carattere nazionale di Cassa Depositi e Prestiti tenutosi presso gli uffici della Provincia di Catania in via Nuovaluce. L’intento, dicono, è quello di contestare il ruolo che gioca la Cassa, nelle politiche di austerità e di tagli ai servizi.

L’amministrazione Bianco, ricordano da Catania Bene Comune, ha annunciato con assoluta serenità che per i catanesi si preparano anni di “lacrime e sangue” (parole loro) fatti di tasse salatissime, tagli drastici sui servizi, licenziamenti, privatizzazioni e svendita del patrimonio comunale. “Non c’è più un centesimo, abbiamo un debito colossale con non si sa bene chi, qualcuno si è divorato la città e ora tutti noi dobbiamo pagare: niente stipendi, niente buoni libro, niente asili, niente servizi sociali, niente manutenzione, niente di niente”.

La Cassa Depositi e Prestiti è un ente che raccoglie e gestisce l’enorme patrimonio del risparmio postale (233 miliardi nel 2012, libretti e conti correnti di lavoratori e pensionati). Dicono ancora i rappresentanti di Catania Bene Comune, per circa 150 anni è stata pubblica, ed usava i nostri soldi per finanziare gli investimenti degli enti locali con interessi vantaggiosi rispetto a quelli pretesi dalle banche. I soldi di tutti dovevano servire per progetti utili a tutti.

Dal 2003, però, è stata trasformata in SpA e consegnata alle fondazioni bancarie. Cos’è cambiato? I soldi sono sempre i nostri, ma oggi CDP sta “sul mercato”, e non ha più interesse a finanziare i nostri bisogni. Il suo obiettivo, dichiarato apertamente, è uno solo: creare ricchezza per i propri azionisti. Quindi usa i nostri soldi per finanziare progetti e operazioni di borsa nel proprio esclusivo interesse, ce li presta pretendendo interessi come una qualunque banca privata, compra pezzi di debito comunale, e a fine anno trasforma le nostre lacrime e il nostro sangue nel lusso di pochi.

Fra i vari progetti c’è il “CDP on tour”, una tournée per i comuni italiani in cui questi signori spiegano agli amministratori come svendere il patrimonio pubblico e come privatizzare i servizi pubblici locali.

Noi, sottolineano, crediamo invece che i 235 miliardi di risparmio postale vadano messi a disposizione per gli investimenti degli enti locali territoriali in direzione di un nuovo modello che abbia al centro, attraverso la partecipazione dei cittadini, la riappropriazione sociale dei beni comuni, l’espansione dei diritti e del welfare locale, l’occupazione in direzione della riconversione ecologica della produzione agricola e industriale. Per far questo, il primo passaggio è quello della riconversione di Cassa Depositi e Prestiti in ente di diritto pubblico, con la fuoriuscita delle fondazioni bancarie dal capitale sociale e il decentramento regionale, territoriale e partecipativo della gestione dei fondi a disposizione.

Fonte: http://www.cataniapubblica.tv/cassa-depositi-e-prestiti-contestazione-di-catania-bene-comune-e-officina-rebelde/