Le tre proposte del piano di DIEM 25 per affrontare la crisi che non colgono il punto
di Eva Betavatzi, Olivier Bonfond e Éric Toussaint
Rafforzare l’Unione europea e le sue istituzioni, compresa la BCE, aumentare il più possibile il debito pubblico per salvare il settore privato, non mettere in discussione la legittimità del debito pubblico, versare 2.000 euro sul conto bancario di ogni cittadino e cittadina europea, poco importa se ricco o indigente, rammaricarsi per il fatto che la capacità dell’UE di competere con Cina e Stati Uniti sulle tecnologie del futuro sia messa a repentaglio, ecco alcune constatazioni e proposte avanzate da un partito neoliberale, ci direte. No, è in gran parte quello di Diem25.
Eppure DiEM25 è un movimento europeo di sinistra che sostiene molte lotte, come quella per il rilascio di Julian Assange, e formula regolarmente proposte che meritano di essere discusse.
Tuttavia, se il suo ultimo programma “4 osservazioni e 3 proposte per proteggere tutti i residenti europei, per evitare una depressione economica e per prevenire il crollo dell’Unione” venisse messo in pratica, la società post-Covid-19 sarebbe molto simile a quella Pre-crisi.
Prevenire il collasso di quale Unione?
La proposta del DIEM25 mira a “prevenire il collasso dell’Unione” (sic!). Un obiettivo certo problematico. Non parliamo forse della stessa Unione che per decenni ha imposto agli Stati membri politiche volte a ridurre salari epensioni, smantellare i diritti sociali e lavorativi, privatizzare i servizi pubblici, ecc.? Non è la stessa Unione che, tra il 2011 e il 2018, ha raccomandato 63 volte agli Stati membri dell’UE di privatizzare alcuni comparti del settore sanitario o di ridurre la spesa pubblica per la sanità? Non è questa stessa Unione che ha impedito al popolo greco di sfuggire alla logica mortale dell’austerità nel 2015? Questa è un’Unione che ha fatto tutto il possibile per far sì che altre popolazioni accettassero loro malgrado il neoliberismo. Questa Unione, che non pianifica alcun budget comunitario per affrontare la crisi sanitaria1 mentre spende fortune per impedire a degli esseri umani di entrare nel suo territorio e vietare loro di esercitare il diritto di asilo o il diritto di soggiorno. L’Unione europea e le sue istituzioni ci conducono verso un’impasse dalla quale dobbiamo svincolarci. Un’Europa per l’unione dei popoli è possibile e diversi movimenti sociali e organizzazioni popolari hanno già formulato delle proposte concrete.
Far aumentare il debito pubblico o ripudiarlo ?
È la prima questione che Diem25 pone : « Il debito pubblico aumenterà, e deve aumentare ». Per noi è fondamentale cominciare a chiederci a cosa serviranno questi nuovi debiti e chi ne beneficierà quindi. A salvare grandi imprese e banche o investire nella transizione sociale ed ecologica?
Prima di proporre alcun aumento del debito, che è vero si, può servire per ottenere le risorse necessarie per combattere la crisi, per il CADTM è primordiale proporre la sospensione del pagamento del debito pubblico allo scopo di liberare risorse finanziarie immediate e disporre del tempo per realizzare un audit popolare al fine di identificare i debiti illegittimi, odiosi, illegali e/o insostenibili.
Inoltre, mentre il programma di DIEM25 tace sull’argomento, è pure importante mostrare che è possibile liberare risorse economiche non generatrici di debiti: la lotta alla grande evasione fiscale; un’imposta straordinaria sui grandi patrimoni e i redditi più elevati; delle imposte specifiche sulle grandi imprese che hanno approfittato della pandemia (grande distribuzione, GAFAM, Big pharma), imposte permanenti sui più ricchi che consentano una ridistribuzione della ricchezza a favore della maggioranza della popolazione e nell’interesse pubblico, un’imposta sul petrolio, un’altra sulle transazioni finanziarie…. Tutte queste tasse possono essere decise da un governo nazionale dal momento che imposte e tasse sono di competenza degli Stati e non dell’UE.
Infine, perché DiEM25 non mette in discussione l’attuale debito pubblico, quando sappiamo che gran parte di quest’ultimo è stata contratta illegittimamente, illegalmente e talvolta in maniera odiosa, cioè contro gli interessi e senza riguardo dei bisogni delle popolazioni?
Emettere eurobond tramite la BCE o far pagare la crise ai più ricchi ?
DIEM25 propone che la BCE emetta eurobond per un valore di 1000 miliardi di euro. Ricordiamo innanzitutto in cosa consistono le euro-obbligazioni («eurobond») raccomandate da DIEM25 e da altri. Contrariamente alle dichiarazioni dei leader di Germania, Austria e Paesi Bassi, non si tratterebbe di chiedere ai paesi “ricchi” di pagare il debito dei paesi “poveri”. Gli eurobond sono dei titoli di debito che verrebbero emessi non per conto di uno Stato, ma per conto dell’UE nel suo complesso, al fine di consentire a ciascuno Stato di indebitarsi a tassi molto bassi.
È in effetti scandaloso che alcuni Stati europei (Italia, Portogallo, Irlanda, Grecia) si idebitino a tassi ben al di sopra di quelli dei paesi del “centro” (Germania, Belgio, Austria, Francia, Paesi Bassi, Finlandia), dal momento che i primi soffrono altrettanto, se non di più, le conseguenze della crisi sanitaria ed economica.
Il CADTM ritiene che l’emissione di obbligazioni collettive europee nell’attuale contesto politico dell’UE, vale a dire con la stragrande maggioranza dei governi al 100% neoliberisti, comporta pericoli inaccettabili . Il rischio reale è quello di aumentare la dipendenza e la sottomissione dei paesi membri nei confronti delle istituzioni europee, all’origine -negli ultimi anni- di politiche antisociali e neoliberali al servizio degli interessi non dei popoli, ma del grande capitale europeo. Il fatto che questi eurobond siano emessi dalla BCE o da un’altra istituzione dell’UE non farà molta differenza.
Per Diem25, l’obiettivo è quello di “condividere l’onere del debito” (affermazione n°2). È davvero questo l’obiettivo per Diem25 : rendere un po’ più equo il peso del debito che grava sulle popolazioni? Per il CADTM, è un grave errore limitarsi a voler cambiare esclusivamente le modalità di prestiti e rimborsi. Anche se questi nuovi debiti dovessero essere rimborsati in modo un po’ più solidale, chi dovrà in ultima analisi sostenere l’onere del rimborso attraverso nuove misure di austerità? I grandi capitalisti o ancora una volta le popolazioni, come è accaduto nel 2008? È chiaro che l’Unione europea vorrà che i popoli ripaghino il debito per proteggere gli interessi dei grandi capitalisti. Per CADTM, è essenziale dunque proporre soluzioni che rompano radicalmente con la logica del debito e dell’austerità.
Dare 2000 euro a tutti i residenti europei o rifinanziare strumenti collettivi?
Questa proposta, nota anche come “elicottero monetario”, pone ugualmente diversi problemi. In primo luogo, per Diem25, questa distribuzione di denaro sarebbe destinata a tutti e tutte i/le residenti, indipendentemente dal loro reddito e patrimonio. Seriamente? In secondo luogo, anche se è necessario aiutare le persone che hanno visto diminuire o addirittura scomparire i loro redditi, o che semplicemente non ne hanno uno, questa proposta fa parte di una logica liberale e individualistica, in cui si presuppone che ogni individuo sia uguale agli altri, mentre la crisi ha messo in evidenza le terribili disuguaglianze che caratterizzano la società.
Per il CADTM, occorre aumentare i salari, le pensioni, le varie indennità e le prestazioni sociali. L’obiettivo dovrebbe essere quello di aumentare i redditi reali delle classi popolari e di fornire contributi al sistema pubblico e collettivo di sicurezza sociale.
È inoltre necessario aumentare drasticamente la spesa per i servizi pubblici essenziali, a partire dal sistema sanitario pubblico, cosi come dal servizio di istruzione pubblica.
La crisi sanitaria ha svelato qualcosa di essenziale: sono gli strumenti collettivi, vale a dire il welfare state e i servizi pubblici, i più efficaci per superare le crisi e combattere le disuguaglianze.
Se la BCE dovesse sbloccare del “denaro gratis”, riteniamo che questo debba prioritariamente rafforzarequesti strumenti collettivi.
È inoltre necessario regolarizzare i/le migranti e dare loro accesso all’assistenza sociale o a un’occupazione dignitosa con un contratto di lavoro formale.
DIEM25 propone inoltre che i 2.000 euro donati dalla BCE ai/lle residenti europei/e transitino per le banche. Ciò significa che la BCE metterà dapprima a disposizione delle banche questo denaro che in seguito sarà distributo al pubblico dalle banche stesse. . Il problema è che in tutti i paesi dell’UE sono le grandi banche private a dominare. Pertanto, questa proposta non farà altro che rafforzare ancor di più le banche private in un momento in cui andrebbe piuttosto sostenuta la socializzazione di queste stesse, argomento , , sul quale DIEM25 non si pronuncia. DIEM 25 di fatto non formula alcuna proposta per metter fine al predominio delle banche private sulle finanze delle famiglie e degli Stati.
Piuttosto che offrire della liquidità indistintamente a tutti-e senza mettere realmente in discussione la logica economica che ha causato e rafforzato la crisi, questa crisi deve essere l’occasione per tutte le forze di sinistra per ricordare che i diritti sociali, economici e culturali sono diritti inalienabili, e che si tratta quindi di farsi carico di rivendicazoni forti, come : il diritto alla casa per tutti e tutte, l’accesso all’assistenza sanitaria per tutti e tutte, la liberazione di tutti-e i-le migranti rinchiusi-e nei centri di identificazione, la garanzia di prestazioni sociali che consentano a tutti e tutte di vivere dignitosamente, e di servizi pubblici -come la sanità e l’istruzione e tutti i servizi pubblici legati all’aiuto alle persone non autosufficienti e ai servizi di prossimità- realmente gratuiti.
Istituire un programma europeo di investimenti verdi e porre fine alle negoziazioni con i responsabili della catastrofe climatica
La proposta DIEM25 è molto lapidaria. C’è del buono (rafforzare il finanziamento dei servizi pubblici e dei beni comuni) e del meno buono per esempio quando, nel preambolo, si legge che DIEM25 si rammarica, che l’UE abbia ridotto la “sua capacità di competere con la Cina e gli Stati Uniti sulle tecnologie del futuro”.
Per quanto riguarda gli investimenti verdi, avevamo già commentato in un articolo sulle proposte di DIEM25 per le elezioni europee che non avremmo accettato alcun accordo , né con i banchieri, né con i responsabili della distruzione del pianeta.
Conclusioni
Per il CADTM, la situazione attuale è estremamente grave e i movimenti di sinistra non possono permettersi di formulare proposte che non mettano fondamentalmente in discussione la logica economica che ha portato a questa situazione.
Per il CADTM, se non si cambieranno i rapporti di forza, queste migliaia di miliardi di euro di nuovi debiti non solo non serviranno gli interessi del 99% della popolazione, ma li « piegheranno » ancora di più sotto la scure dell’austerity.
Per modificare i rapporti di forza a favore dei popoli, dovremmo invece rivendicare tutti e tutte insieme la sospensione immediata del rimborso dei debiti pubblici e esigere la cancellazione di tutti i debiti illegali, illegittimi e odiosi, al fine di liberare un margine di manovra finanziario che darebbe finalmente massima priorità alla salute e ai diritti umani.
Traduzione di Giulia Heredia e Chiara Filoni
Articolo apparso per la prima volta su: http://www.cadtm.org/Les-3-propositions-du-plan-de-Diem-25-pour-faire-face-a-la-crise-A-cote-de-l
1In effetti, il piano da 750 miliardi di euro della BCE non riguarda il settore sanitario, tutto passa attraverso banche private e grandi aziende da cui la BCE riacquista debiti pubblici e privati. Vedi il comunicato stampa del CADTM Europa: http://italia.cadtm.org/non-pagheremo-piu-le-loro-crisi/