Julian Assange e la sua possibile estradizione negli Stati Uniti:sulla situazione giuridica e procedurale
Di Guillermo García, 12/02/2024

Il testo che invio di seguito si basa su una conferenza del professor Julien Pieret della Libera Università di Bruxelles del 29 settembre 2023 e relativa all’attuale situazione giuridica e procedurale del processo di estradizione di Julian Assange da parte del Regno Unito verso gli Stati Uniti. Questo è un riassunto-sintesi di carattere soggettivo (sono un dottore in giurisprudenza) e non un parere di un servizio legale o di un ufficio incaricato della difesa di J. Assange. Ha quindi il valore di un parere personale e magari aiuta a comprendere la complessità dell’argomento e della questione trattata. E forse anche, in parte, il motivo per cui il processo di estradizione si trascina così a lungo.
1) La CortEDU (Corte Europea dei Diritti dell’Uomo), con sede a Strasburgo, e tra le cui principali funzioni c’è il controllo del rispetto della ConvEDU (Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo), ha come una delle sue caratteristiche più rilevanti, la possibilità di accogliere ricorsi da parte di privati contro gli Stati che hanno firmato e ratificato la validità di detta Convenzione sul loro territorio, per violazione dei diritti e delle libertà previste da detta Convenzione. E questo è in linea di principio il caso del Regno Unito.
2) Il Regolamento di procedura della CortEDU include un articolo, 39, relativo alle misure precauzionali, che potrebbe servire a paralizzare un processo di estradizione mentre la CortEDU decide nel merito della questione, cioè sulla possibile violazione dei diritti e delle libertà contemplate nel ConvEDH.
Tuttavia, il professor Pieret cita il caso dello stesso Stato belga che non ha rispettato il mandato della detta Corte in applicazione di detto articolo. È il caso di Nizar Trabelsi che, nonostante la risoluzione della CortEDU, è stato estradato negli Stati Uniti, dove dopo dieci anni di reclusione in condizioni del tutto deplorevoli, è stato assolto dalle accuse mosse contro di lui. Nonostante ciò, lo Stato belga lo ignora completamente e non ne chiede il ritorno. Per questo motivo resta incarcerato in modo incomprensibile e arbitrario negli Stati Uniti.
Allo stesso modo, il Regno Unito ha mostrato in passato poca simpatia nei confronti di detta Corte, sebbene abbia accettato la sua giurisdizione sul suo territorio, proprio come lo Stato belga. Pertanto, nel caso in cui il predetto Tribunale disponga la sospensione dell’estradizione sulla base dell’art. 39, si potrebbe presumere che il Regno Unito disobbedisca apertamente a detta sospensione provvisoria dell’estradizione pur essendo formalmente obbligato a rispettarla.
3) In questo senso bisogna essere messi in guardia anche dall’idealizzazione del Diritto e delle leggi, perché nonostante l’esistenza di fondate ragioni giuridiche e di leggi a loro favore, ciò può accadere, e questo sembra accadere nel caso di Julián Assange , che sono obbligati a rispettare tali leggi (in questo caso gli Stati che hanno firmato e ratificato la ConvEDH) si rifiutano di farlo, tra l’altro, perché detta Corte non dispone di forza coercitiva (una polizia giudiziaria, per esempio) per costringere gli Stati parti a detta Convenzione di rispettare il diritto e le leggi internazionali allo stesso modo in cui uno Stato rispetta i suoi cittadini.
Pertanto, l’efficacia del diritto internazionale e delle leggi, anche se in vigore, e quindi gli Stati sono formalmente obbligati a rispettarle, può essere seriamente limitata a seconda del contesto politico dato (e a livello internazionale secondo il contesto geopolitico). Detto ciò, l’efficacia dipende in gran parte dalla disponibilità o meno di una forza reale per farli rispettare.
4) Ciononostante, c’è speranza che la CortEDU, prima di tutto, ammetta il caso di J. Assange al trattamento, e poi proceda nel suo caso ad applicare il suddetto art. 39 del suo Regolamento, relativo alle misure cautelari, con il conseguente ordine di fermare il processo di estradizione, aspetto che il professor Pieret segnala come particolarmente difficile per la CortEDU, come è stato sottolineato, e rispetto al quale è solitamente reticente. e “timido” ad applicarlo.
Allo stesso modo, gli avvocati coinvolti continuano a sperare che il TribEDH si pronunci nel merito della questione, cioè se i diritti e le libertà fondamentali contemplati nel ConvEDH siano stati violati, come ad esempio:
– garanzie relative alla libertà di stampa e di informazione,
– ad un processo giudiziario giusto ed equo, nonché rispetto alla procedura di estradizione,
– il divieto della tortura (anche psicologica) e dei trattamenti inumani e degradanti,
– eccetera.
È qui, infatti, che la CortEDU comprometterebbe – come sottolinea il professor Pieret – il prestigio acquisito da tale Corte per decenni come garante dei diritti e delle libertà fondamentali contemplati nella ConvEDH. Una risoluzione favorevole a J. Assange confermerebbe che la suddetta Corte è il fermo garante di detta Convenzione contro gli Stati e i tribunali nazionali che non rispettano la ConvEDH.
Al contrario, una non ammissione del suo caso o una risoluzione sfavorevole a J. Assange significherebbe un notevole arretramento e stravolgerebbe l’intera giurisprudenza portata avanti da decenni da detta Corte. Allo stesso modo, incoraggerebbe altri Stati a non rispettare la ConvEDH e a comportarsi con la stessa arbitrarietà del Regno Unito in questo caso.
5) Infine, il professor Pieret spiega che, se J. Assange viene estradato negli Stati Uniti, detto Stato non riconosce la ConvEDH né la competenza della CortEDU per giudicare se i diritti umani e le libertà fondamentali sono stati rispettati nel caso di J. Assange . Anche i suoi equivalenti nel continente americano, cioè la Convenzione americana sui diritti dell’uomo e la Corte interamericana dei diritti dell’uomo, non sono riconosciuti dagli Stati Uniti, per cui è prevedibile che un tale Stato agisca in modo altrettanto, se non più, arbitrario del Regno Unito nei confronti di J. Assange.
Tuttavia, come è stato sottolineato, una sentenza favorevole della CortEDH a favore di J. Assange evidenzierebbe ulteriormente la mancanza di volontà di questi Stati di rispettare i loro obblighi rispetto al diritto internazionale e, in particolare, rispetto alla tutela degli esseri umani. diritti umani e libertà fondamentali nonostante si autoproclamino “Stati di diritto”.
6) In conclusione, vorrei evidenziare che lo scopo di scrivere questo testo è soprattutto quello di evidenziare dove risiedono i punti di forza della difesa di Assange dal punto di vista giuridico e procedurale secondo l’autore, ovvero ci sono ragioni solide e fondati argomenti giuridici, e non solo etici, a loro favore.
Si potrebbe dire che gli ostacoli alla sua liberazione indicati in questo testo siano dovuti più a ragioni diverse che a questioni giuridiche, cioè alla volontà potente e perversa di chi si ritiene leso dalle rivelazioni di Wikileaks, che tra l’altro sono vere, perdona la ridondanza. Assange non ha mentito, ma ha esercitato il diritto umano (articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo1 di far conoscere alla comunità internazionale informazioni che ci toccano profondamente e di cui ci viene privata la conoscenza dai leader degli Stati ostili alla conoscenza di questa verità.
In ogni caso, nonostante gli ostacoli menzionati, conoscerli e individuarli dovrebbe servirci ed essere utile per non scoraggiarci o essere un ostacolo al mantenimento, ma piuttosto al rafforzamento, della nostra convinzione, della nostra capacità e della nostra capacità di sostenere la causa di Assange non solo nel ambito giuridico. Dobbiamo cercare di sensibilizzare quante più persone sulle enormi ingiustizie e arbitrarietà che si stanno commettendo con Julián e su quanto guadagneremmo tutti dalla sua liberazione. La sua libertà è nostra.
- Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Articolo 19:
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere. ↩︎
